Sala Comunale d'Arte di Piazza dell'Unità, 4 - Trieste

"Trieste e la sua storia"
26 gennaio- 12 Febbraio 2023


Francesco realizza le sue opere utilizzando una tecnica mista che prevede la fusione del disegno e della fotografia. Entrambe legate insieme rendono l'opera astratta che obbliga l'occhio

del fuitore a dover scindere l'immagine dall'ideale, ma non solo; obbliga l'occhio a ri-crearne la colorazione. In ausilio a questo processo l'artista si aiuta con delle cornici bianche che forzano maggiormente il percorso di reinterpretazione del quadro senza distrazioni.

Colori tenui e delicati caratterizzano tutto il portfolio: un omaggio a Trieste raffigurata in particolari angoli e scorci che si presenta nella sua delicata essenza.

Questa nuova tecnica che il fotografo sperimenta è adatta ad una serie di scatti e opere delicate, eleganti ma malaconiche, quasi a voler invitare il fruitore ad interrogarsi su quele sia la linea sottile che differenzia il reale e l'immaginario. 

                                                                                                                                                                                                        Diretrice "Le vie delle foto"
                                                                                                                                                                                                                 Linda Simeone 



                      16 settembre 2017



Profilo artistico - a cura di Vitto Sitto

La città affascinante, la città di un tenue luce... in una parola la città.
Questa la Trieste di Francesco Martinuzzi, un luogo dell'anima, un angolo di cielo e di mare respirato da Umberto Saba, Italo Svevo, Virgilio Giotti, Silvani Del Missier. La città di Trieste preziosa per chi pensa che l'arte sia un ragazzo dalle mani troppo grandi per donarti un fiore.                

Ci vuole una sensibilità particolare per amare Trieste e richiamarla sotto tenui colori come fa Martinuzzi. Non è da tutti, del resto Trieste non è per tutti, ci vuole un ignoto sentire e una palpitazione grazie per entrarvi fratello senza farvi entrare, come fa Martinuzzi, fratello senza eclatanti gesti, senza rumori esteriori, Trieste per Martinuzzi e per noi che la ascoltiamo, palpita dentro e ci chiama con voce tenue, come queste pitture, Trieste al contrario di quanto sembra non è rumorosa, ma è sonora.

E i suoni bisogna saperli attutire. Ecco Martinuzzi che fa tacere tutto ciò che è urbano e fa sorgere penetrati silenzi, così come in silenzio si passano poi rileggere queste sue opere costruite su un disegno nitido, su morbidi cromatismi che quasi assopiscono.

Cosicché con gli occhi chiusi chi dorme veglia ugualmente un profondo sogno e va con l'onirico ad un mondo asburgico lontano in cui architettura e natura si compiono, laddove il mare e la bora d'autunno scorrono sulla carta e sulla tela. Martinuzzi passa sulla tela con una pennellata che pare uno sguardo, con un disegno che sembra sospiro dell'anima, trasparenza, accarezzamento, monumenti sfiorati che quasi non hai coraggio di toccare, perchè la loro solenne armonia parla di cose antiche e sempre nuove. Un pittore allora potrebbe diventare un poeta. Ed è questo che accade a Martinuzzi, pittore-poeta triestino che vive l'incanto della città sospesa nella sua pittura tra cielo e mare. Del resto è così in realtà, questo abbraccio di cose e di monumenti, di uomini e di donne, di pensieri e di sogni. Un ordinato equilibrio aleggia in queste opere, una dedica di una mano amica che sembra dire; Questo è il mio sentire che ritrovo in Martinuzzi e allora questa mostra è un dono a coloro che come me amano Trieste e da lontano la salutano con un gesto sfuggente che nessuno deve scoprire.

Vto Sutto

Antico Caffè San Marco Mostra Personale

22 giugno 2016

Profilo artistico - a cura di Gabriella Machne

Dopo una lunga pausa artistica (causa lavoro e ragioni di vita comune), recentemente si è avvicinato nuovamente alla pittura. Si è dedicato ai ritratti ma soprattutto ai paesaggi cittadini, cimentandosi in scorci di una Trieste poetica e nostalgica, come i colori tenui che usa.

Paesaggi cittadini che vediamo nella mostra intitolata "Trieste oggi" al Caffè San Marco di Trieste (giungo 2016) sua prima personale. Si è cimentato in scorci di una Trieste odierna: ed ecco spiegato il titolo della mostra.

Un pittore cronista del nostro tempo: non cancella nulla, tutto ciò che c’è è visibile nei suoi quadri: dal segnale stradale ai particolari architettonici.

Denota un’attenzione alla città, ne scruta i particolari mettendoli in risalto con delle angolazioni particolari, in alcuni casi anche un po’ azzardate, da dove nascono scorci insoliti.

Ne esce un quadro d’insieme della nostra città che ne esalta la “bellezza scontrosa”, come diceva Saba in una sua poesia.

Il quadro sull’invito della mostra al Caffè San Marco è uno degli scorci particolari: in lontananza una vecchia chiesetta in Cavana con una storia particolare alle spalle, ora in restauro.

(In antico fu chiesa, poi locanda, osteria ecc.). Ecco che un quadro diventa testimonianza storica di una parte del passato della nostra città che forse in pochi conoscono,e diventa un’occasione per scoprire qualcosa in più di Trieste. E resterà come documento.

Una visone reale quindi, ma dipinta con tocco poetico e nostalgico, come i colori tenui che usa.I colori son intensi ma non particolarmente accesi. Questo dà ai quadri la giusta dimensione di realtà visiva che mette in risalto appunto la volontà dell’artista di proporre la città così com’è.

Un lavoro certosino e mirabile per pazienza nel riportare i dettagli, e da dove soprattutto si evince un’ottima padronanza della tecnica del disegno.

Auguri quindi a Francesco per questa mostra e per la sua attività artistica che sicuramente sarà in crescita. E sono certa che ci stupirà ancora con altri tipi di quadri in quanto è un’artista che sa dipingere e disegnare ma che ha anche un talento che lo porterà sicuramente a seguire nuove strade.

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